Blagoj Nacoski
Italiano d’adozione, il tenore macedone Blagoj Nacoski nasce a Skopje in una famiglia di musicisti. Comincia lo studio del canto sotto la guida di sua madre e successivamente in Italia, a Roma e a Firenze. Vive in Italia da 26 anni e nel 2008 viene nominato “Ambasciatore della cultura macedone in Italia”. Si distingue per la straordinaria musicalità, eleganza nel fraseggio nonché per la carisma e la presenza scenica.
Nel febbraio 2003, fa il suo debutto con il ruolo di Arturo in “Lucia di Lammermoor” di G. Donizetti al Teatro dell’Opera di Roma, sotto la direzione del Maestro Daniel Oren e con la regia di Graham Vick.
Da quel momento intraprende la carriera internazionale cantando nei maggiori teatri italiani, quali la Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, San Carlo di Napoli, Regio di Parma, Carlo Felice di Genova, Verdi di Trieste, Lirico di Cagliari, Petruzzelli di Bari, Macerata Opera Festival, Alighieri di Ravenna, Fraschini di Pavia, Rendano di Cosenza, e stranieri come la Opernhaus di Zurigo, Frankfurt Oper, Bayerische Staatsoper di Monaco, Staatsoper di Stoccarda, Théatre Royal de la Monnaie di Bruxelles, New York City Opera, Seattle Opera, Canadian Opera Company di Toronto, Teatro Bunka Kaikan di Tokyo, New National Theater di Tokyo, Suntory Hall di Tokyo, Opera di Limoges, Teatro Municipal di San Paolo, Ryutopia Center Niigata, Teatro Solìs di Montevideo, Gran Theatre du Aix-En- Provence, Sofia National Opera, Serbian National Theater di Belgrado, Opera Nazionale Macedone di Skopje, Busan Cultural Centre, Opera Nazionale Polacca di Varsavia, Teatro Nazionale di Praga, Teatro Nazionale di Fiume, come anche il Festival di Salisburgo, Vilnius City Opera, Miskolc Opera Festival, Ohrid Summer Festival, Hallwyl Festival, Paphos Opera Festival ecc. collaborando con direttori quali Riccardo Chailly, Nicola Luisotti, Daniel Oren, Bruno Bartoletti, Fabio Luisi, Christoph von Dohnànyi, Ivor Bolton, Carlo Rizzi, Andrea Battistoni, Fabrizio Maria Carminati, Will Crutchfield, Jonathan Webb, Paul Daniel, Julia Jones, Gerard Korsten, Robin Ticciati, Riccardo Frizza e registi come Graham Vick, Davide Livermore, Gabriele Lavia, Daniele Abbado, Mario Martone, Michael Hampe, Jürgen Flimm, Christof Loy, Luc Bondy, Nikolaus Lehnhof, John Cox, Claus Guth, Peter Kazaras, Francesco Micheli, Marco Carniti, Giorgio Gallione, Michael Sturminger, Stephen Medcalf, Denis Krief, Marina Bianchi.
Alla ricerca dell’incanto perduto
Concerto liederistico con Blagoj Nacoski e Luca Ciammarughi.
Musiche di Franz Schubert
Conversazione con Patrizia Valduga e Luca Ciammarughi.
Franz Schubert è più di un compositore: è una costellazione di significati e miti. Patrizia Valduga, una delle più grandi poetesse dei giorni nostri, ci ha raccontato che senza la musica di Schubert alcuni suoi versi non sarebbero potuti nascere. L’intensità di quei suoni concepiti 200 anni fa crea un’aura che si riverbera fino all’arte dei nostri giorni e fa breccia persino nelle pieghe della nostra conflittuale quotidianità.
Introdotto dai versi di Patrizia Valduga, recitati dalla poetessa stessa, il ciclo liederistico “Die schöne Müllerin” racconta un tempo dell’incanto, che è quello del giovane Wanderer alla ricerca dell’amore seguendo la traccia di un ruscello, e un tempo del disincanto, fino al finale tragico-catartico, in cui l’ultimo viaggio del giovane anti-eroe in seno alla natura amniotica è espresso da Schubert con miracolosa essenzialità.
A interpretarlo, il duo liederistico composto dal tenore Blagoj Nacoski e dal pianista Luca Ciammarughi, la cui intesa è stata recentemente definita dalla rivista Salon Musical come “caratterizzata da un comune sentire improntato ad un’intimità di intenti artistici che si vanno sviluppando in un costante dialogo tra voce e strumento”.
Dialogo con Nicola Montenz e Luca Ciammarughi.
Blagoj Nacoski, tenore e Luca Ciammarughi, pianoforte.
Musiche di:
Franz Schubert (1797-1828) “Winterreise”