Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi
Pablo Ezequiel Rizzo si forma in Toscana come attore fisico e successivamente scopre la passione per la danza contemporanea e la coreografia. Alessandra Cozzi inizia il suo percorso artistico a Milano, dove studia scultura, teatro, hip hop e danza contemporanea. I due si incontrano al corso di Teatrodanza presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi nel 2019. Studiano per tre anni con maestri come Maria Consagra, Paola Lattanzi, Ariella Vidach, Biagio Caravano (MK), Olivier Dubois, Julie Ann Stanzak (Tanztheater Wuppertal Pina Bausch) ed Elie Tass (le ballets C de la B).
Durante il percorso di studi, sviluppano e approfondiscono le particolarità che caratterizzano il loro movimento ed il loro corpo, per arrivare alla costruzione di un linguaggio espressivo personale. Accomunati da aspetti fisici similari, nasce subito tra i due una sintonia fatta di un ascolto capace di restituire forza attraverso un movimento fluido, leggero ed incisivo.
Finiti gli studi, lavorano con coreografi come Ina Christel Johannessen (Zero Visibility Korp), Michele Di Stefano (MK), Elie Tass, Alessio Maria Romano, Antonella Bertoni e Marco Valerio Amico.
Attualmente continuano la loro ricerca attraverso la fusione dei linguaggi artistici, collaborando con registi, musicisti e scultori, e facendo uso delle nuove tecnologie.
Dialogo con Carlo Serra e Artin Bassiri Tabrizi
Luca Ciammarughi, pianoforte.
Concerto-spettacolo con i ballerini:
Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi.
I testi poetici sono letti da Nicola Ciammarughi
Prima esecuzione assoluta di ‘Méditation et Danse’ di Giuseppe D’Amico
JEAN-PHILIPPE RAMEAU (1683-1764)
Dalle Nouvelles Suites de Pièces de Clavecin:
• La Dauphine
• Les Triolets
• Allemande
• Courante
• Sarabande
• La Triomphante
• Les Tricotets
• La Poule
• L’indifférente
• Menuets I et II
• Les Sauvages
• La Livri (Pièces de Clavecins en Concerts)
• Les Trois Mains
• Gavotte et Doubles
FRANÇOIS COUPERIN (1668-1733)
• Les Barricades mystérieuses (Pièces de Clavecin, Livre II, VI ordre)
La chiave di lettura è la rivalutazione del Settecento come secolo della sensazione, e quindi del piacere sensibile, opposto al predominio del sentimento nell’Ottocento.
Il Settecento – e quello francese in particolare – emerge quindi non come un’epoca di razionalismo e simmetrie, ma come un’epoca estremamente più ‘corporea’ del Romanticismo.